Oscar, Brutalist e Emilia in pole alle nomination
giovedì gli annunci, Italia tifa per Vermiglio di Maura Delpero
(di Alessandra Baldini) Limitato dall'accusa di aver usato l'intelligenza artificiale nei dialoghi in ungherese, The Brutalist si prepara da frontrunner contro Emilia Perez alle nomination agli Oscar: il film-fiume di Brady Corbet con Adrien Brody protagonista potrebbe accaparrarsene giovedì una decina contendendo il primato al musical di Jacques Audiard su un narcotrafficante che diventa donna. Seguono Conclave e Dune 2 con nove potenziali chance, davanti ad Anora, A Complete Unknown e Wicked con sei possibilità di entrare in finale. L'Italia tifa per Vermiglio di Maura Delpero candidato contro una concorrenza agguerrita per la cinquina del miglior film internazionale: tra i 15 finalisti ci sono Emilia Perez (Francia, premio speciale della Giuria a Cannes) e il brasiliano Io Sono Ancora Qui premiato a Venezia per la sceneggiatura e ai Golden Globe con Fernanda Torres migliore attrice protagonista. Tra i favoriti ci sono anche il tedesco Il Seme del Fico Sacro sul dramma delle donne iraniane, il lettone Flow (Golden Globe come miglior cartone e nella longlist uscita a dicembre) e Kneecap, premiato ai Bafta come opera britannica prima. La Torres potrebbe restare in gara tra le migliori attrici con Karla Sofia Gascon, Mikey Madison di Anora, Kate Winslet, Cynthia Erivo, Angelina Jolie o Nicole Kidman. Tra i finalisti per il miglior attore, oltre a Brody e Ralph Fiennes, si parla di Timothee Chalamet, Sebastian Stan (The Apprentice) e Colman Domingo di Sing Sing. Le votazioni si sono chiuse venerdì 17, in ritardo sul calendario a causa degli incendi di Los Angeles. Si sono espressi fino a 10 mila membri dell'Academy divisi in 17 rami professionali. Nelle ultime previsioni giocano i verdetti espressi ai premi di settore, ma non solo: Brutalist è davvero troppo lungo per esser stato visto fino in fondo dai giurati alle prese coi roghi? Questo potrebbe spiegare la scarsa attenzione ricevuta da Felicity Jones, il cui personaggio decolla nella seconda metà del film. Se Vermiglio non ce la dovesse fare, l'Italia spera in Isabella Rossellini: la Suor Agnes, rettrice di Casa Santa Marta in Conclave, è di poche parole ma ha ricevuto montagne di applausi e una candidatura ai Bafta come non protagonista. C'è poi Challengers di Luca Guadagnino, amato per la sceneggiatura e la colonna sonora, mentre, secondo New York Times e il New Yorker, anche La Chimera uscito negli Usa nel 2024, meriterebbe un paio di nomination. Per ragioni di calendario anche C'e' Ancora Domani di Paola Cortellesi potrebbe ambire a uno slot per il miglior film: "Le probabilita' di farcela sono quelle di un gatto in tangenziale", ha ammesso però la stessa regista. Quanto alla regia, la corsa è apparentemente solo maschile: i premi della Directors Guild hanno candidato Audiard (Emilia Perez), Sean Baker (Anora), Edward Berger (Conclave), Brady Corbet (The Brutalist) e James Mangold (A Complete Unknown) snobbando, tra le papabili, Coralie Fargeot di The Substance. Il sindacato degli attori ha puntato come miglior cast (equivalente del miglior film agli Oscar) su Wicked, A Complete Unknown, Emilia Perez, Anora, Conclave e The Last Showgirl, mentre i produttori hanno alzato le chance di A Real Pain di Jesse Eisenberg con Kieran Culkin in pole come comprimario. La corsa al miglior film è la più prestigiosa e la più imprevedibile: c'è chi si affida agli allibratori, chi agli algoritmi per decifrare il parere dei giurati. Tra le sorprese dell'ultima ora Variety ha inserito Juror #2: un omaggio all'ultimo Clint Eastwood e una sfida simbolica alla Warner che ha dato al canto del cigno di un grande di Hollywood un'uscita limitata in meno di 50 sale.
P.Navarro--TFWP